L'ovariectomia bilaterale in pre-menopausa può provocare, nel corso degli anni, deterioramento cognitivo lieve


Le donne sottoposte a ovariectomia bilaterale in premenopausa sono a maggior rischio di deterioramento cognitivo lieve ( MCI ) e hanno risultati peggiori nei test cognitivi, 30 anni dopo l’intervento.

Sono stati aggregati i dati del Mayo Clinic Study of Aging ( MCSA ) e del Rochester Epidemiology Project.
Tra le 2.732 donne che hanno partecipato allo studio MCSA, 283 erano affette dadeterioramento cognitivo lieve, il 10,4%.

Nel complesso, l’ovariectomia bilaterale prima della menopausa e dei 46 anni è risultata associata a deterioramento cognitivo lieve ( odds ratio aggiustato, aOR=2,21 ), rispetto a non sottoporsi all’intervento.

L’associazione con il deterioramento cognitivo lieve variava in base all’indicazione chirurgica, dove con una condizione benigna, l’odds ratio aggiustato era di 2,43, ma non con tumore o assenza di condizioni preesistenti.

L’associazione con il deterioramento cognitivo lieve non variava con l’uso della terapia estrogenica dopo l'intervento, 2,56 con estrogeni e 2,05 senza.

L’ovariectomia bilaterale in premenopausa, inoltre, era associata a una diminuzione del punteggio su attività cognitiva, attenzione e sul dominio che valuta l’esecuzione, oltre che sul test STMS ( Short Test of Mental Status ), rispetto a chi non si sottoponeva all’intervento.

Le donne dovrebbero considerare attentamente se sottoporsi o meno a ovariectomia bilaterale prima della menopausa, considerando il rischio / beneficio tra la prevenzione del cancro e il rischio di malattie croniche, tra cui il deterioramento cognitivo lieve e la demenza.

Nella maggioranza delle donne a rischio intermedio di tumore all'ovaio che non hanno condizioni ovariche o hanno una malattia benigna, la rimozione delle ovaie prima della menopausa dovrebbe essere scoraggiata. ( Xagena_2021 )

Fonte: JAMA Network Open, 2021

Xagena_Medicina _2021