Trastuzumab deruxtecan più efficace di Trastuzumab emtansine nel tumore alla mammella metastatico positivo per HER2
Nel 2022, in Italia, sono stati stimati circa 55.700 nuovi casi di carcinoma alla mammella, la neoplasia più frequente in tutta la popolazione.
La malattia può ripresentarsi nella forma metastatica anche dopo molti anni dall’intervento chirurgico e dalla fine delle terapie postoperatorie. Inoltre, vi è una percentuale di pazienti, pari al 7%, in cui il tumore si presenta metastatico già al momento della diagnosi.
Le terapie mirate, in particolare i farmaci anti-HER2, hanno cambiato la storia del carcinoma della mammella metastatico, determinando in molti casi una lunga aspettativa di vita, molto più elevata rispetto al passato. Resta, tuttavia, un bisogno clinico di farmaci ancora più efficaci per il trattamento delle pazienti con tumore alla mammella metastatico positivo per HER2, già trattate con le opzioni terapeutiche standard.
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) è una nuova opzione nella cura dei pazienti con malattia metastatica che hanno già ricevuto un trattamento di prima linea e che, essendo in progressione di malattia, sono candidate a ricevere un’ulteriore terapia.
In questa popolazione di pazienti, lo studio DESTINY-Breast03 ha dimostrato che Trastuzumab deruxtecan è più efficace rispetto a un coniugato anticorpo-farmaco di prima generazione, Trastuzumab emtansine ( Kadcyla ), determinando un miglioramento del controllo della malattia.
Lo studio DESTINY-Breast03 ha riguardato 524 pazienti con carcinomaalla mammella positivo per HER2 metastatico precedentemente trattato con Trastuzumab ( Herceptin ) e chemioterapia.
Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana di 22 mesi rispetto a Trastuzumab emtansine.
È stata riscontrata significatività anche riguardo alla riduzione del rischio di morte.
Dai risultati dello studio DESTINY-Breast03 Trastuzumab deruxtecan rappresenta un nuovo standard di cura nella seconda linea di trattamento nel tumore metastatico HER2-positivo.
Trastuzumab deruxtecan è un farmaco di tipo ADC ( coniugato anticorpo-farmaco ), che combina un anticorpo monoclonale, Trastuzumab, con un agente citotossico, Deruxtecan, per trattare specifici tipi di neoplasia.
Il suo meccanismo d’azione si basa su tre componenti chiave: l’anticorpo monoclonale Trastuzumab, progettato per legarsi specificamente alla proteina HER2, il linker che collega l’anticorpo monoclonale all’agente citotossico, e quest’ultimo, cioè Deruxtecan, che interferisce con il processo di divisione cellulare.
Trastuzumab deruxtecan è altamente selettivo per le cellule tumorali, riducendo al minimo i danni alle cellule sane circostanti e aumentando l’efficacia del trattamento nei pazienti con tumore positivo per HER2.
La superiorità di Trastuzumab deruxtecan è emersa anche in termini di qualità di vita, grazie al miglior controllo della malattia e dei sintomi.
Sono stati pubblicati i dati di qualità di vita dei pazienti inclusi nello studio DESTINY-Breast03. Nello studio, nonostante la maggiore durata del trattamento con Trastuzumab deruxtecan, la qualità di vita correlata alla salute non è peggiorata.
Trastuzumab deruxtecan è in grado di ritardare il tempo al deterioramento della qualità di vita correlata alla salute e di ritardare il tempo alla prima ospedalizzazione rispetto a Trastuzumab emtansine.
Le reazioni avverse più comuni di Trastuzumab deruxtecan ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono: nausea, stanchezza, vomito, alopecia ( perdita di capelli ), stipsi, appetito ridotto, anemia ( bassi livelli di globuli rossi ), neutropenia ( bassi livelli di neutrofili ), diarrea, dolore muscolare e osseo, aumento dei livelli di determinati enzimi epatici ( transaminasi ), trombocitopenia ( bassi livelli di piastrine che possono causare sanguinamento e lividura ) e leucopenia ( bassi livelli di globuli bianchi ).
Gli effetti indesiderati gravi più comuni di Trastuzumab deruxtecan sono: neutropenia, anemia, nausea, stanchezza, leucopenia, linfopenia, vomito, trombocitopenia, ipokaliemia ( bassi livelli di potassio nel sangue, che possono causare debolezza, crampi muscolari, vellichio e battito cardiaco irregolare ), diarrea, infezione polmonare, neutropenia febbrile, dispnea ( respirazione difficoltosa ), appetito ridotto, aumento dei livelli di determinati enzimi del fegato ( alanina aminotransferasi ), aumento dei livelli dell’enzima fosfatasi alcalina nel sangue, dispnea ( respirazione difficoltosa ), calo ponderale, frazione di eiezione ( una misura della capacità del cuore di pompare il sangue ) ridotta e malattia polmonare interstiziale ( disturbo che causa cicatrizzazione nei polmoni ). ( Xagena_2023 )
Fonte: EMA, 2023