Riproduzione assistita e antagonisti di GnRH


Gli antagonisti del GnRH ( ormone di rilascio delle gonadotropine ) sono emersi come alternativa agli agonisti del GnRH nella prevenzione del picco prematuro di LH ( ormone luteinizzante ) nella stimolazione ovarica controllata per IVF ( fecondazione in vitro; FIV ) o ICS.
Il meccanismo di soppressione del rilascio di gonadotropine è completamente diverso per agonisti e antagonisti del GnRH.
Mentre gli agonisti inducono una iporegolazione dei recettori ipofisari del GnRH e una desensibilizzazione delle cellule gonadotrope, gli antagonisti bloccano in modo competitivo i recettori del GnRH, con conseguente blocco immediato dell’effetto stimolante del GnRH sull’ipofisi e soppressione acuta e rapida dell’ormone luteinizzante.
I benefici associati all’utilizzo degli antagonisti ( riduzione della quantità di gonadotropine necessarie per la stimolazione ovarica controllata, ridotto rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica e assenza di sintomi da privazione di estrogeni ) possono giustificarne l’uso in sostituzione del protocollo lungo standard con agonista del GnRH se gli outcome clinici dei due protocolli sono simili.

L'obiettivo di questa revisione di Cochrane è stato quello di confrontare l'efficacia e la sicurezza degli antagonisti del GnRH e del protocollo lungo standard con agonista del GnRH per la stimolazione ovarica controllata in cicli di riproduzione assistita.
È stata effettuata una ricerca di studi randomizzati e controllati ( RCT ) con disegno a gruppi paralleli nei più importati database.
Sono stati inclusi nella revisione 45 studi RCT ( n = 7511 ) che avevano confrontato i protocolli con antagonista del GnRH e con agonista del GnRH.

Non è stata evidenziata alcuna differenza statisticamente significativa per quanto riguarda i tassi di nati vivi ( 9 RCT; odds ratio ( OR ) 0.86, IC 95% 0.69-1.08 ).

L’incidenza di sindrome da iperstimolazione ovarica ( OHSS ) è risultata inferiore, in maniera statisticamente significativa, nei gruppi trattati con antagonista del GnRH ( 29 RCT; OR 0.43, IC 95% 0.33-0.57 ).

In conclusione, l’utilizzo di un antagonista del GnRH rispetto al protocollo lungo con agonista del GnRH si è dimostrato associato a una riduzione altamente significativa della incidenza di OHSS in assenza di differenze dei tassi di nati vivi.
Questi risultati giustificano il passaggio dal protocollo lungo standard con agonista del GnRH a un protocollo con antagonista del GnRH. ( Xagena_2011 )

Al-Inany HG et al, Cochrane Database of Systematic Reviews 2011, Issue 5. Art. No.: CD001750. DOI: 10.1002/14651858. CD001750.pub3

Xagena_Medicina_2011